Continua negli anni l’ amicizia con gli amici dell’associazione “Casa Alessia”.
Quest’ anno suonerò nel teatro di Granarolo (BO) insieme a tutta la Band, alla soprano Rosa Sorice e con la Sand Artist Paola Saracini.
Lo spettacolo avrà la supervisione tecnica di Francesco Concetti di Fabbrika Kreativa.
Vi racconto brevemente la storia di Alessia, perché io ne sono rimasto davvero toccato.
Alessia Mairati è una ragazza di Novara partita per uno scambio studentesco per l’Ecuador con un grande sogno nel cuore: aiutare i bambini indigenti e bisognosi.
Il 10 giugno 2004 il papà viene informato telefonicamente che Alessia ha avuto un problema di allergia ed è ricoverata in ospedale a Quito. I genitori decidono di partire immediatamente per l’Ecuador. Entrati in ospedale, trovano Alessia in sala rianimazione: non vede, non sente, non si muove, non parla. I medici dicono che ha subito uno shock anafilattico: è stata in coma. Riesce però a uscirne e per fortuna è fuori pericolo. Alessia racconta di aver visto, durante il coma, una luce gialla intesa e di aver provato un senso di benessere incredibile. Ricorda anche persone, con i capelli lunghi e biondi, che pregavano vicino a lei. Dice che la sua bisnonna le ha parlato avvertendola che quello non era il suo momento e che doveva tornare indietro.
Oltre a queste “visioni”, racconta anche particolari. Nel “sogno” ha avuto la visione del suo funerale: era una funzione allegra e la gente batteva le mani. Si ricorda di aver visto diverse bare e di aver commentato: «…e tu mamma non c’eri».
Il 28 giugno 2004 il papà torna in Italia per lavoro e per organizzare il rientro di Alessia, che in quel momento è ancora in ospedale curata della mamma Paola, tramite un volo in aeroambulanza.
Il 2 luglio l’aereo parte da Quito, e fa scalo tecnico a Panama. Terminate le operazioni necessarie, il velivolo riparte alla volta dell’Italia, ma durante il decollo, ha un incidente e si schianta contro un hangar. Muoiono sette persone, tra le quali Alessia e Paola.
Ho voluto raccontarvi la storia di Alessia perché sono io ne sono rimasto estremamente toccato.
La cosa più bella è che attorno al papà di Alessia si sono strette persone speciali che vogliono portare avanti progetti importanti in suo nome. Tra queste persone speciali c’è Fabrizio Nasci, che anche quest’anno ha pensato di invitarci e noi ne siamo onorati.